L’ex tecnico del Torino, Ventura: “Solo dopo due o tre anni ho capito il fastidio che dava evitare di parlare del passato. Questa squadra è da Europa”
Ha seguito il Toro nelle due ultime uscite e parlando della sua ex squadra ammette di averla sempre nel cuore. Gian Piero Ventura, a Tuttosport, ha raccontato il legame con Torino e spiegato cosa non ha funzionato nel corso della sua esperienza. Soprattutto, ha chiesto scusa ai tifosi, non risparmiando anche qualche frecciatina, forse a un suo successore: “Non basta capire lo spirito granata andando a scattare una foto a Superga”, ha detto. “Non credo che un allenatore che non sia di Torino o che non abbia tifato Torino da ragazzo possa dire di conoscere il vero spirito granata. Il “granatismo” lo puoi capire solo allenando il Torino, vivendolo. E io l’ho capito solo due o tre anni dopo”, ha detto il tecnico.
Ventura, l’allenatore sul Torino: “Ho capito due o tre anni dopo”
Poi sul suo arrivo a Torino: “Quando sono arrivato c’era una situazione difficile, c’era uno scontro forte tra società e tifosi Mi sono dedicato molto a ricomporre quella situazione e meno alla storia del club. Quando sono passati due o tre anni ho iniziato a leggere libri e ad ascoltare i ricordi, ho imparato a capire le emozioni granata. Ora devo chiedere scusa perché ho capito che ero l’allenatore non di una squadra di calcio ma del Torino. La prima domanda che faccio dopo ogni giornata di campionato è: ‘Cosa ha fatto il Toro?’. Il Toro ti entra dentro, il tifosi granata non tifano il Toro ma Torino. Il tifoso granata è diverso da tutti e io sono orgoglioso di aver allenato la squadra più importante degli ultimi 80 anni per la storia che ha avuto”.
Ventura: “Il Torino può andare in Europa League”
Poi le scuse per alcune affermazioni: “All’inizio dicevo che si parlava troppo del passato e poco del futuro. Oggi capisco il fastidio che potevo dare ai tifosi e alle vecchie glorie. Sono più orgoglioso oggi di aver allenato il Torino rispetto a quando ero seduto in panchina”.
E poi sugli obiettivi: “Il Toro può ambire all’Europa League, Cairo e Petrachi hanno allestito una squadra forte, ottima, oserei dire “ottimissima” ma non voglio esagerare. Secondo me hanno un buonissimo allenatore”.
Frasi stucchevoli e lo dico da persona che si riconosce fermamente grata nei suoi confronti. Il suo essere ispido e impermeabile al nostro universo ci aveva dato l’allenatore che ci serviva in quel momento, ossia una persona che non si facesse coinvolgere emozionalmente, ma badasse a cavarci da quel buco… Leggi il resto »
Leggo sempre attentamente Mick Talbot pur non essendo mai d’accordo. Il Sommo Vater non è stato un male necessario ma un male voluto e assoluto. Potevamo sopportare l’ennesimo allenatore mediocre ma mai uno che deliberatamente cercava di cancellare le poche gocce di DNA granata rimaste. Però la sua mentalità faceva… Leggi il resto »
Sappiamo che hai fatto alcune cose buone, per quali ti ringrazieremo sempre, ma non c’è bisogno ora di corredarle di qualcosa che non c’è mai stato per farle sembrare migliori di quelle che erano. A meno che tu non ti voglia mettere in fila per un’eventuale post Mazzarri (Cairo non… Leggi il resto »
non c’entra,ma volevo rendere omaggio a Luigi Agnolin,ieri scomparso.
Onore ad un grande arbitro,uomo vero.
In tanti ricordiamo il suo “vi faccio un culo cosi” a tale bettega,riposa in pace,uomo vero
Vedi che possiamo essere d’accordo? Erano uno dei pochi arbitri che ricordi con la schiena dritta.
Concordo, un grande arbitro che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno.